LE BUSTE PAGA DEGLI ITALIANI
E LE COLPE DEL SINDACATO
E’ di questi giorni la notizia, riportata un po’ da tutti i giornali, secondo cui la busta paga degli italiani è tra le più grame tra quelle dei grandi Paesi industrializzati a causa soprattutto del cosiddetto cuneo fiscale, ossia della differenza tra quanto paga complessivamente il datore di lavoro e quanto finisce in effetti in tasca al lavoratore. A sostenerlo è, com’è noto, l’ultimo rapporto dell’Ocse sulla tassazione dei salari, aggiornato al 2008.
Ma se gli italiani guadagnano oggi molto meno rispetto ai loro colleghi degli altri Paesi è dovuto, secondo me, anche a un sindacato rivelatosi assolutamente inefficiente nelle rivendicazioni intraprese nel corso di questi ultimi anni e preoccupato soprattutto, attraverso le acquisizioni di nuovi iscritti, di rimpinguare le proprie casse - notoriamente rigogliose - anziché gli interessi dei lavoratori. E il disamore nei suoi confronti che si va diffondendo ogni giorno di più, oltre che nient’affatto casuale, credo costituisca la prova più lampante di tutto ciò.
ENZO PEDROCCO
E LE COLPE DEL SINDACATO
E’ di questi giorni la notizia, riportata un po’ da tutti i giornali, secondo cui la busta paga degli italiani è tra le più grame tra quelle dei grandi Paesi industrializzati a causa soprattutto del cosiddetto cuneo fiscale, ossia della differenza tra quanto paga complessivamente il datore di lavoro e quanto finisce in effetti in tasca al lavoratore. A sostenerlo è, com’è noto, l’ultimo rapporto dell’Ocse sulla tassazione dei salari, aggiornato al 2008.
Ma se gli italiani guadagnano oggi molto meno rispetto ai loro colleghi degli altri Paesi è dovuto, secondo me, anche a un sindacato rivelatosi assolutamente inefficiente nelle rivendicazioni intraprese nel corso di questi ultimi anni e preoccupato soprattutto, attraverso le acquisizioni di nuovi iscritti, di rimpinguare le proprie casse - notoriamente rigogliose - anziché gli interessi dei lavoratori. E il disamore nei suoi confronti che si va diffondendo ogni giorno di più, oltre che nient’affatto casuale, credo costituisca la prova più lampante di tutto ciò.
ENZO PEDROCCO
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